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Dolceto D’Alba DOC: il vino dal nome dolce e dalle origini antiche

La storia del Dolceto D’Alba ha origini antichissime che risalgono addiritura a prima del ‘500. Si trata di un vitigno autoctono della zona del basso piemontese. Il suo nome deriva dal piemontese “duset” (o piccolo dolce) non si riferisce tanto al gusto del vino quanto ai chicchi d’uva utilizzati che, una volta maturati, divengono succulenti e poco acidi tanto da essere consumati anche come uva da tavola.
Rocche di Mango

Dolcetto d’Alba

D.O.C.

Scheda Tecnica

Colore rosso rubino e porpora luminoso.

Vino a tutto pasto, perfetto con arrosti di vitello e carne alla griglia, nei lunghi pomeriggi estivi, bevuto fresco accompagna piacevolmente taglieri di salumi e formaggi.

100% Dolceto.
Il vigneto è esposto a sud, su una collina ricca di sole. Terreno medio, impasto con zone argillose.

All’olfato, si presenta con note di fiori di viola e glicine lasciando spazio a quelle frutate di prugna e amarena, spezie, pepe nero e noce moscata.

Affinamento

Il processo di produzione del vino inizia con la raccolta e selezione delle migliori uve, seguita dalla fermentazione in vasche d’acciaio con rimontaggi regolari. Dopo la fermentazione, il vino viene affinato in acciaio per circa 12 mesi a partire dal novembre dell’anno di vendemmia, consentendo ai profumi caratteristici della Barbera di svilupparsi e ai tannini di ammorbidirsi.

Per gustarlo al meglio, lasciare “respirare” il vino almeno 15-30 minuti prima di servirlo.

Al palato risulta pieno, sapido, con tannino ben levigato e sorprende un finale di fruti rossi.

Vino perfeto da bere subito, ma può evolvere bene se tenuto a riposare in cantina (3-4 anni).

Calice apertura media. ideale per i vini bianchi leggeri e di media strutura, che non necessitano di ossigenazione per aprirsi.